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Lazzaretto Nuovo


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LAZZARETTO NUOVO

Il Lazzaretto Nuovo è un'isola localizzata nella Laguna di Venezia, a 2,8 km di distanza in direzione nord-est dalla città. Il Lazzaretto Nuovo si trova a poche decine di metri dalla grande Isola di Sant'Erasmo ed ha un'estensione di circa 3 ettari. Anticamente il Lazzaretto Nuovo si chiamava Vigna Murada, e fu sede di un convento di monaci per tutto il medioevo. L'isola divenne dal 1468, per decreto del Senato della Repubblica, un Lazzaretto (Nuovo, per distinguerlo da quello Vecchio, localizzato vicino al Lido di Venezia), ed era sotto il controllo di un priore laico. La sua funzione era quella di tenere in quarantena le navi, gli equipaggi e le merci provenienti dall'oriente che potevano portare nella Serenissima il contagio della peste. Tali epidemie si susseguirono purtroppo nei secoli e causarono a Venezia decine di migliaia di morti nelle tre grandi pestilenze del 1347-49, 1575-77 e 1630-31. Il morbo della peste, detto anche "Morte nera", veniva trasmesso dalle pulci ospitate dai ratti neri presenti nelle navi. Quando veniva accertato un caso di peste nell'isola del Lazzaretto Nuovo, il paziente veniva trasferito al Lazzaretto Vecchio, che era il luogo preposto alla cura o all'effetivo contenimento del contagio. Durante la peste del 1575-77 nel Lazzaretto Nuovo furono messe sotto osservazione circa 10.000 persone ed ormeggiate intorno oltre 3.000 imbarcazioni.

Cinta muraria del Lazzaretto Nuovo

Il Lazzaretto Nuovo fu gradualmente abbandonato dagli inizi del '700 quando la peste in Italia fu finalmente debellata, sembra grazie alla comparsa del ratto bruno (Rattus norvegicus) che eliminò il ratto nero, veicolo del contagio. Il luogo, durante la dominazione francese e austriaca, venne utilizzato come parte del sistema fortificato della laguna, fungendo in pratica da polveriera per la Torre Massimiliana di Sant'Erasmo alla quale era collegata tramite un ponte ed un binario. Il Lazzaretto Nuovo venne usato quindi come presidio dall'esercito italiano fino al 1975 e quindi abbandonato nuovamente. Durante questo periodo esso dovette subire il degrado e numerosi atti di vandalismo. Finalmente, a partire dal 1977, il Lazzaretto Nuovo è stato restaurato dall'associazione volontaria Ekos Club, grazie anche alla collaborazione con Archeoclub d'Italia (tel. +39 041 2444011) che organizza ogni anno dei campi estivi rivolti a ragazzi interessati ai recuperi delle isole della laguna ed agli scavi archeologici.

Come arrivare al Lazzaretto Nuovo

Pontile del Lazzaretto Nuovo

Per andare all'isola del Lazzaretto Nuovo si può prendere il vaporetto Actv linea 13 in partenza da Venezia presso il pontile "Fondamente Nove" (costo del biglietto 7,00 euro). E' possibile raggiungere il Lazzaretto Nuovo anche da Treporti, con la stessa linea. Si ricorda che la fermata al Lazzaretto Nuovo avviene solo su richiesta. Naturalmente si può raggiungerlo anche con mezzi propri, ricordandosi che le visite si effettuano solo accompagnati da una guida qualificata. Le visite al Lazzaretto Nuovo si svolgono nel periodo tra aprile e ottobre, solo due volte al giorno, di sabato e di domenica alle 9,45 e 16,30 in corrispondenza con gli arrivi del vaporetto (durata dell'itinerario 1 ora circa, offerta libera). Appena scesi all'imbarcadero del Lazzaretto Nuovo si attraversa il lungo pontile mentre sulla destra si vede una cavana, che è un ricovero per le barche, tipico della laguna. Quindi in compagnia della guida si entra per il portone principale del Lazzaretto Nuovo e si attraversa il lungo "Viale dei tigli"viale dei tigli
Viale dei tigli
osservando sulla sinistra la cinta muraria dell'ottocento e a destra i vasti spazi aperti ricoperti d'erba ben tagliata.

Teson Grande

Superato il lungo viale delimitato dagli alberi, si arriva presso l'edificio più imponente del Lazzaretto Nuovo: il Teson Grande o Tezon Grando. Esso è lungo oltre 100 metri, risultando così il secondo edificio pubblico più grande presente in laguna dopo le Corderie dell'Arsenale. Quando il Lazzaretto Nuovo era in funzione i suoi portici erano aperti per consentire la massima aerazione e la fumigazione. Tale operazione consisteva nel purificare, tramite delle sostanze aromatiche, le merci poste in quarantena affinchè fossero purificate dal morbo della peste. L'interno del Teson Grande risulta notevole in tutte le sue dimensioni sebbene se ne possa visitare solo la prima metà. Dentro alla costruzione, lungo le pareti, si possono osservare delle scritte originaliscritte originali
Scritte originali
eseguite dai marinai che dovettero risiedere per la durata della quarantena nel Lazzaretto Nuovo. Tali scritte sono state rinvenute recentemente in seguito della rimozione di uno strato di calce e rappresentano delle importanti testimonianze degli avvenimenti dell'epoca.

Medico della Peste

Alla fine del Teson Grande è posizionato uno schermo sul quale viene proiettato un filmato, in lingua italiana o inglese, della durata di circa 10 minuti. Esso illustra la storia del Lazzaretto Nuovo mettendo in evidenza le interessanti scoperte fatte dagli archeologi all'interno del suo perimetro, come gli effetti personali dei contagiati rinvenuti nelle fosse comuni o gli scavi effettuati nei pressi del Priorado, l'area in cui viveva il priore laico responsabile del Lazzaretto Nuovo. Terminato il filmato ci sono da vedere alcune teche contenenti dei reperti ritrovati nei recenti scavi, un'interessante mappa del Lazzaretto Nuovo ed un manichino con una maschera curiosa. In realtà essa non è proprio una maschera, ma bensì la protezione che usava il cosiddetto Medico della Peste per evitare di venire contagiato. Essa aveva un lungo becco che conteneva delle erbe aromatiche che avrebbero dovuto purificare l'aria respirata dal medico.

Panorama dal Lazzaretto Nuovo

Usciti dal grande edificio ci si dirige verso la terrazza posta sulla cinta muraria del Lazzaretto Nuovo. Il panorama che si ammira è di grande effetto. In lontananza si scorge Venezia e quindi le isole di Murano, Burano e San Francesco del Deserto, citandone solo alcune. In primo piano si vedono le barene che sono dei tratti di terreno che vengono sommersi durante le alte maree. Tornando sui nostri passi si scorgono gli scavi che hanno messo di nuovo in evidenza le fondamenta del Priorado. Quindi, solo qualche decina di metri più avanti si vede la bella vera da pozzo del '500, tuttora funzionante, che si crede sia stata spostata dalla zona del Priorado e presenta su di un fianco un bel bassorilievo di un leone alatobassorilievo leone alato
Bassorilievo leone alato
raffigurato con il libro chiuso (simbolo del Magistrato alla Salute della Serenissima). Proseguendo si arriva a ciò che resta della piccola Chiesa di San Bartolomeo, edificata nel medioevo dai monaci di San Giorgio Maggiore. Sono qui ridotte in pezzi, ma pur sempre notevoli, due lastre tombali antiche.

Museo del Lazzaretto Nuovo

Proseguendo lungo la cinta muraria del Lazzaretto Nuovo si può osservare il Casello da polverecasello da polvere
Casello da polvere
Est che serviva nei secoli scorsi da polveriera mentre attualmente ospita un piccolo museo. All'interno sono presenti delle teche che contengono alcuni dei reperti rinvenuti durante i recenti scavi ed inoltre dei modellini che mostrano come doveva apparire il Lazzaretto Nuovo nei tempi antichi, comparandolo con il suo stato attuale. Ci si avvia infine verso l'uscita, non dimenticandosi di lasciare una offerta che serve per aiutare nella manutenzione e nel restauro del Lazzaretto Nuovo.

Veduta durante il giro del Lazzaretto Nuovo

Oltre la porta d'ingresso del Lazzaretto Nuovo si consiglia di fare il giro della cinta muraria, percorrendo lo stesso sentiero che effettuavano di ronda i militari del presidio. Tale itinerario risulta decisamente interessante perchè consente di ammirare degli scorci della laguna circostante e le barene con relativa flora e fauna. Si potrebbero vedere, tra gli altri animali, cormorani, gabbiani, aironi cinerini e perfino i falchi di palude. Il sentiero si sviluppa lungo tutto il perimetro del Lazzaretto Nuovo per una lunghezza di circa un chilometro, per compierlo ci si impiegano una ventina di minuti.

 

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