MASCHERE VENEZIANE
Le maschere veneziane erano quelle tipiche
della Commedia dell'Arte, venivano usate durante
il carnevale, ma non solo. Le maschere veneziane furono indossate
in altri periodi dell'anno e in altre circostanze. La Serenissima
fu sempre abbastanza permissiva al riguardo, anche se instituì un
Magistrato alle Pompe per poterne frenare gli eccessi. Tale
istituzione venne fondata nel 1514 per controllare inoltre lo
sfarzo eccessivo ed i costumi delle prostitute. Il magistrato fu retto da
tre Provveditori che imposero, tra le altre misure, il colore
nero alle gondole.
Le maschere veneziane furono usate soprattutto nel '700 ma anche
nei secoli precedenti. Alcune maschere veneziane si possono ancora vedere nelle edizioni
attuali del carnevale. L'abitudine di mascherarsi a Venezia veniva dalla
voglia di trasgressione o semplicemente per non farsi riconoscere.
Naturalmente le maschere veneziane si usavano nelle rappresentazioni
teatrali, marcatamente nelle commedie di
Carlo Goldoni
che ha in grande parte contribuito a renderle famose non solo in Italia
ma nel mondo intero.
Chi fabbricava le maschere veneziane ai tempi della Serenissima
erano i "Mascareri", consociati nell'Arte dei Maschereri
fin dal 1436. Attualmente in città sono presenti centinaia
di negozi che vendono maschere veneziane, ma poche botteghe possono
vantare dei maschereri che lavorino all'antica, con la cartapesta. I prezzi delle
maschere veneziane variano spesso da un negozio all'altro, per cui
consigliamo di verificarne i prezzi per evitare spiacevoli sorprese
e che le stesse siano provviste del certificato di garanzia
che ne accerti l'origine e la genuinità. Suggeriamo inoltre
di acquistare maschere veneziane artigianali e di qualità. Risparmiare e comprare
come souvenir o come regalo delle maschere veneziane Made in China
non vi farà di certo fare bella figura!
Tra le maschere veneziane più conosciute possiamo annoverare
sicuramente la Bauta (che si pronuncia con l'accento
sulla "u", Baùta). Queste maschere veneziane le indossavano sia gli uomini che le donne,
ed erano così composte: maschera bianca per il volto, mantello
nero (detto anche "tabarro") ed il tipico copricapo del '700,
il tricorno di colore nero. Le maschere veneziane più usate dal
popolo erano il Bernardone o Bernardon e la
Gnaga: la prima fingeva di essere malata e si sosteneva
con le grucce, la seconda era un uomo travestito da donna.
Il Mattaccino era il pagliaccio del carnevale che,
ripetendo un'antica usanza, gettava uova ripiene di profumi verso gli amici
affacciati sui balconi. La Moretta era tra le maschere veneziane
quella preferita tra le donne. Di colore nero e di forma ovale, stava
aderente al viso perchè sostenuta da un bottoncino attaccato alla
maschera e trattenuto con la bocca dalle veneziane.
Tra le maschere veneziane più bizzarre, il
Medico della Peste
è quella riconoscibile dal lungo naso simile al becco di una cicogna.
In origine questa non era una maschera ma bensì doveva servire da
protezione ai cosiddetti Medici della Peste, che venivano a contatto
con gli ammalati di questo terribile morbo. Questa malattia uccise
metà della popolazione di Venezia durante le due epidemie che sconvolsero
l'Europa nel 1576 e nel 1630. I Medici della Peste inserivano delle erbe
aromatiche all'interno del becco delle maschere, indossavano degli
occhiali e toccavano gli appestati e i loro indumenti solamente con una
bacchetta di legno. Tutti questi erano considerati mezzi di protezione
indispensabili per non venire contagiati. Altro costume tipico delle maschere
veneziane è quello a righe bianche e verdi di Zanni, conosciuto anche con
il nome di Brighella.
Fra le maschere veneziane per eccellenza si può annoverare
quella di Arlecchino, che ha origini bergamasche.
Essa è facilmente riconoscibile per il suo costume multicolore
e per i suoi continui movimenti alternati a salti e a capriole.
Fu il protagonista di una delle più celebri commedie di Carlo Goldoni,
"Arlecchino Servitore di Due Padroni". Pantalone
è un personaggio anziano, astuto e avaro. Tipica tra le maschere
veneziane della Commedia dell'Arte, la figura di Pantalone rappresenta
in forma farsesca il carattere del mercante di Venezia che tanto ha
contribuito con i suoi commerci alla ricchezza della sua città.
Spesso sopraffatto dall'avvenenza femminile delle maschere veneziane
di Colombina e Franceschina,
egli veniva anche chiamato Pantalon de' Bisognosi. Pantalone
venne interpretato magistralmente nel '900 dal grande attore
Cesco Baseggio. Il regista teatrale che forse
meglio ha diretto queste due maschere veneziane nelle commedie
goldoniane fu Giorgio Strehler.
Ci è stato gentilmente concesso di scattare tutte le foto delle maschere veneziane presenti
in questa pagina da
La Bottega dei Mascareri. Questo
laboratorio effettua solo produzione artigianale in cartapesta. Le
maschere veneziane vengono tutte costruite e decorate interamente a mano.
Massimo, Rita e Sergio fin dal 1984 lavorano con la stessa passione
che fu degli antichi maschereri di Venezia. Li potete trovare dalle
9 alle 19, tutti i giorni, nelle due botteghe. La prima si trova a cinquanta
metri dal Ponte di Rialto
(S. Polo, 80 - Tel. e fax +39 041 5223857).
La seconda è in Calle dei Saoneri (S. Polo, 2720 - Tel. +39 041 5242887).
Le maschere veneziane da loro prodotte sono state utilizzate anche
nel film di Stanley Kubrick, "Eyes Wide Shut" (1999).
Come fare maschere veneziane
La Bottega dei Mascareri ci insegna come fare maschere veneziane
in serie. All'inizio si deve sagomare la scultura in argilla della maschera che
vogliamo produrre, quindi adattarci sopra un calco in gesso (che assumerà
la stessa forma della scultura). Si inserisce la carta nel calco in gesso
e la si bagna. Si deve asciugare la cartapesta sopra ad una stufetta e poi
togliere la maschera, quindi tagliare le parti in eccesso e colorare.
Dopo questo procedimento avremo pronte le nostre maschere veneziane da
indossare o da esporre.
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